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Pandemia sullo schermo: tutti i falsi miti

Quello della pandemia è un tema piuttosto caro a chi si occupa di scrivere sceneggiature per film e serie tv: l’idea di un contagio su larga scala, della mobilitazione internazionale e della conseguente isteria di massa (più o meno giustificata, in base alla trama) affascina di sicuro gli appassionati del genere, ma è in grado di tenere incollato allo schermo anche il più scettico fra gli spettatori.

Che si tratti di un “normale virus” o di una apocalisse zombie, però, quasi tutte queste pellicole commettono gli stessi errori: in un periodo intenso e ricco di preoccupazioni come l’inizio di questo strano 2020, rifugiarsi nei luoghi comuni che abbiamo visto al cinema o in tv tante volte non può che fare danni.
Ecco, allora, tutti i falsi miti da sfatare quando si parla di questo argomento!

Pandemia a Hollywood: vi ricordate tutti i film?

Epidemie, contagi su larga scala, intere nazioni sull’orlo della crisi totale, preoccupazione, isolamenti, quarantene: leggendo queste parole, quanti film vi sono tornati in mente?

Virus Letale con Dustin Hoffman? Tutta colpa di una scimmia!
Il film parte da premesse più che credibili, presentando un virus mutato in grado di mettere a rischio la salute di milioni di persone… la fine, però, è un po’ deludente e comprende la cattura – anche un po’ ridicola – di una scimmietta cattiva.
28 giorni dopo è un po’ più spaventoso, merito anche della sua uscita casualmente in contemporanea con la comparsa della Sars: nella pellicola si assiste alla caduta dell’umanità dopo la diffusione di un virus (portato sempre dagli animali) e della convivenza fra sani e… simil-zombie.
Contagion è forse il più terrorizzante, perché si avvicina molto alla realtà e rende tutto particolarmente plausibile: un virus che mette di nuovo al centro il contatto animale/uomo, una diffusione rapidissima, un’alta mortalità e una certa lentezza nell’identificare e produrre un vaccino…
E poi House, Resident Evil, World War Z, Io sono Leggenda, 28 settimane dopo, L’Esercito delle 12 Scimmie… chi più ne ha più ne metta!

Ma… dove sbagliano tutti questi titoli?

Pandemia? Niente Panico!

Come è possibile scoprire guardando questo video di Wired, difficilmente i film e le serie tv che parlano di malattie infettive e pandemie riescono a mantenere un realismo affidabile.

Gli errori più comuni?
– Una volta allestita una zona rossa isolata, tutti fanno un po’ quello che vogliono: c’è chi entra, chi esce, chi si mette la mascherina, chi solo gli occhiali, chi assolutamente niente, chi si dà calorose strette di mano, chi passa da una stanza all’altra portando il virus con sé nella più totale noncuranza. Le inesattezze riguardano proprio tutti, perfino quelli che nella pellicola ricoprono il ruolo di medici o di esperti del settore! È evidente che nella realtà le cose non vanno così: ci sono protocolli da seguire, regole da rispettare e zone in quarantena da NON abbandonare prima del necessario!
– Solitamente, si fa un largo uso di parole ridondanti e termini che suonano piuttosto spaventosi: paziente zero e hot zone sono due esempi perfetti!
In realtà, queste etichette – che entrano involontariamente anche nel parlato comune – non vengono usate dagli addetti ai lavori: semmai dai media, che rischiano di contribuire al panico.
– C’è sempre molta violenza. Dai militari che trascinano i presunti malati alla folla che si scaglia su famiglie da dividere, passando per medici che allestiscono vari esperimenti e soggetti malati lasciati senza cure (soprattutto nelle pellicole in cui si parla di zombie): nella vita di tutti i giorni, in occasione di un presunto contagio su larga scala, le zone allestite per la quarantena non sono luoghi di violenza, ma – semmai – di cure!
– Le infezioni sono sempre – SEMPRE – super rapide!
Quanto ci vuole a trasformarsi in zombie? Al massimo 15 secondi, almeno secondo la maggior parte dei film.
Ciò che – però – queste storie dimenticano è il così detto periodo di incubazione, che può durare poche ore, giorni, mesi: proprio per questo motivo è fondamentale – in caso di sospetto – autodenunciarsi e scegliere un isolamento precauzionale. Anche in assenza di sintomi, infatti, il virus può contagiare altre persone… e non in pochi secondi!

Una pandemia rischia per sua natura di generare il panico, creando le condizioni per scontri, paura e sfiducia.
Cosa fare? L’unica cosa possibile, cioè ascoltare gli esperti, seguire le indicazioni ufficiali e rimanere tranquilli, evitando di lasciarsi condizionare dalle informazioni scorrette che circolano sul web e – perché no? – dai film a tema che potremmo aver visto in passato!

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