Pubblicato il 21 maggio del 1997, OK Computer compirà 20 anni fra meno di un mese: i Radiohead hanno annunciato che – a partire dal 23 giugno – sarà disponibile una meravigliosa edizione rimasterizzata dai nastri analogici originali, un box dal titolo “OKNOTOK”, contenente l’album originale, 8 b-side, 3 brani mai pubblicati ufficialmente (I Promise, Lift e Man of War), tre vinili, un libro con copertina rigida ricco di opere d’arte, un quaderno di 104 pagine con appunti presi da Yorke all’epoca del lancio del disco, 48 pagine di bozze ed un mixtape su cassetta C90, realizzato con tracce d’archivio e demo.
Saranno pubblicate anche versioni più accessibili, fra cui i tre vinili da 180 grammi, il doppio cd e i brani in versione digitale.
Il ritorno di OK Computer è davvero attesissimo, se si considera il modo in cui questo album rivoluzionario è stato in grado di segnare un’epoca: il 1997 è un anno spartiacque dal punto di vista culturale, politico, sociale, musicale.
È l’anno in cui boybands e girlbands cominciano a ottenere grandissimo successo in tutto il mondo, in cui internet entra timidamente nelle case dei comuni mortali, in cui la comunicazione comincia a cambiare, in cui Lady Diana muore tragicamente… è l’anno che separa i primi anni ’90 – felici, gioiosi, senza pensieri – dalla fine del decennio, portando a un risvolto più cupo, più alienato.
I Radiohead si fanno interpreti di questo disagio che serpeggia già, nascosto agli occhi dei meno attenti: comunicano il cambiamento, incarnano la trasformazione.
Il loro OK Computer li allontana da “Creep” e dall’etichetta “britpop” e li lancia in un mondo nuovo, costruito fra il grunge che spopola negli USA e l’elettronica esagerata che avanza in Europa: è un nuovo linguaggio, che da quel momento li caratterizzerà quasi stabilmente.
L’album è innovativo, perfettamente attuale ancora oggi: parla dell’alienazione data da una tecnologia sempre più in grado di entrare nel quotidiano, da utilizzare in solitudine, quasi a sostituire le classiche interazioni “faccia a faccia”. Parla della frustrazione, di persone sempre meno disposte ad accettare le richieste e le necessità dei propri simili, di un sistema che ci intrappola, della crescente sensazione dell’arrivo di una catastrofe: sicuramente triste, ma anche illuminante.
OK Computer resiste ancora oggi, con la stessa identica forza.