Nell’alta Val di Susa, proprio al centro di Bousson – un borgo caratteristico, con abitazioni in pietra circondate dalla natura – si erge un edificio davvero particolare, la Casa delle Lapidi.
Il nome, un po’ inquietante, deriva da una peculiarità architettonica che difficilmente passa inosservata: il muro occidentale presenta, infatti, quattordici lapidi (più due inglobate dalle pietre), incastonate come tante piccole finestre cieche.
Le lapidi non sono, in realtà, monumenti funebri: sono lastre incise con testi religiosi e abbellite da cornici articolate e ben realizzate. Il tono dei brani citati non è dei più allegri: si parla di sofferenza, di espiazione, di pentimento… insomma, nell’insieme l’effetto è piuttosto lugubre.
Gli abitanti del paese non sanno quasi nulla della Casa delle Lapidi e questo è il vero mistero.
Pare evidente, infatti, che non si tratti di una struttura unica, ma piuttosto di un edificio costruito in tempi diversi, aggiungendo e modificando i pezzi: la casa include, infatti, un nucleo rettangolare – forse originariamente una cappella – e tanti spazi circostanti, oltre ad alcune cripte forse usate per la conservazione di cibi e bevande.
Non è chiaro nemmeno a quando potrebbe risalire: potrebbe essere il 1700, ma le iscrizioni sulle lapidi – scritte in francese moderno e tutto sommato corretto – spostano questa data all’inizio del ‘600.
Per cosa veniva usata allora?
Non era una chiesa, perché sarebbe presente nei registri del territorio.
Non era un lazzaretto, perché posizionato proprio in mezzo alle case, in un punto rischioso e pericolosamente vicino ad eventuali abitanti sani.
Forse era un rifugio per eremiti e viandanti, ma anche per questa ipotesi mancano le prove.
Il tono dei testi incisi lascia pensare che potrebbe essere stata realizzata dai Valdesi, una minoranza presente in Val di Susa: anche di questo, però, è impossibile esser sicuri!
Nessuno conosce con precisione la storia della Casa delle Lapidi e questo contribuisce a rendere la struttura davvero affascinante, un luogo ideale per gli amanti del mistero!
L’edificio – in rovina – è stato completamente restaurato dal comune nel 2015 ed è diventato sede di mostre ed esposizioni: non resta che visitarlo!