Il mistero dei piedi mozzati scuote gli Stati Uniti e il Canada da almeno 11 anni: è nel 2007, infatti, che vengono fatti i primi ritrovamenti nella zona della Columbia Britannica, lì dove il Mar di Salish collega i numerosi corsi d’acqua che scorrono fra i due paesi.
Due piedi destri mozzati dentro due scarpe da ginnastica in meno di una settimana, entrambi ritrovati sulla costa: la psicosi è quasi immediata e porta tantissimi a immaginare le più fantasiose teorie.
Sono resti dello Tsunami del 2004 trascinati per miglia dalla corrente; sono resti delle vittime di un incidente aereo avvenuto nel 2005 al largo di Quadra Island (dei 5 passeggeri a bordo ne venne recuperato uno solo); è l’opera di un sadico serial killer; sono regolamenti di conti fra gang, punizioni corporali riservate a concorrenti o traditori… e se fossero suicidi?
15 ritrovamenti dopo – l’ultimo pochissimi giorni fa – le opinioni hanno continuato a crescere e moltiplicarsi, fino a dipingere gli scenari più inquietanti e macabri.
Forse, però, una spiegazione c’è.
Secondo gli ultimi studiosi, infatti, i piedi ritrovati non sono tutti di persone diverse: alcuni ritrovamenti corrispondono fra loro e – anche se non è chiaro a chi appartengano i resti – si può affermare con sicurezza che non arrivino da due vittime diverse, ma dallo stesso corpo. Già questo dettaglio da solo ridurrebbe la portata della presunta violenza.
In più, i motivi per i quali la storia parta dal 2007 e non da prima sarebbero essenzialmente due, e probabilissimi: innanzitutto, una volta scoperto il mistero, gli abitanti delle zone interessate si sono impegnati molto di più nella ricerca dei resti. Insomma, se cerchi qualcosa alla lunga la trovi!
In secondo luogo, le scarpe da ginnastica sono cambiate molto negli ultimi tempi: moltissimi modelli prodotti nei primi anni duemila presentano dei cuscinetti d’aria, che avrebbero permesso ai piedi di riemergere dalle acque, arrivando a terra.
A chi appartengono – allora – i piedi?
Molto probabilmente, a suicidi o a vittime di incidenti e condizioni atmosferiche avverse: caduti nei fiumi sarebbero deceduti, rimanendo esposti per mesi agli agenti esterni. Gli arti si sarebbero quindi naturalmente “staccati”, finendo per essere trasportati dai cuscinetti fino alla costa, lì dove sono stati ritrovati.
Mistero risolto al 100%?
Non esattamente: in fondo, nessuno ha la certezza che questa teoria, plausibile, sia anche l’unica possibile.
Gli appassionati di mistero rimangono dubbiosi…