Con il termine metafonia si intende un fenomeno paranormale caratterizzato dalla presenza di voci elettroniche, captate grazie a particolari dispositivi come ad esempio le radio d’epoca a valvole.
Facendo una rapida ricerca su Google o anche su Youtube è facile trovare centinaia di esempi: registrazioni audio e video nelle quali è possibile ascoltare messaggi e risposte, inviate in modo più o meno chiaro e scandito da varie “entità”.
La metafonia, infatti, viene accompagnata da diverse spiegazioni suggestive: la più gettonata ritiene che a parlare siano gli spiriti dei defunti, desiderosi di raccontare se stessi ai vivi. Dall’altra parte, però, non mancano le critiche e i tentativi di spiegazione scientifica.
Ad oggi, la metafonia è una pseudoscienza, perché non è stata in grado negli di portare prove concrete e dimostrazioni inattaccabili.
Per farci un’idea del fenomeno, vediamo prima la storia di uno dei metafonisti più famosi in Italia e nel mondo, poi una disamina più oggettiva delle motivazioni che portano i più a criticare questa pratica.
Metafonia: la storia di Marcello Bacci
Marcello Bacci – classe 1927, deceduto nel 2019 – è, forse, l’esponente della metafonia più famoso in Italia. Si tratta di un vero e proprio pioniere per gli appassionati, un personaggio noto anche fuori dai nostri confini.
Bacci, nato a Grosseto, iniziò a interessarsi ai fenomeni paranormali già alla fine degli anni ’40, per poi cominciare le sue ricerche sulle voci elettroniche intorno agli anni ’60: si aiutava con una vecchia radio ricevente a valvole con onde corte (fra i 6 e i 7,5 Mhz) in sedute che potevano durare anche un’ora. Durante queste comunicazioni (che non sempre andavano a buon fine), la radio veniva posta in una banda silenziosa e l’attesa – che poteva andare avanti anche per mezz’ora – si concludeva solitamente con la trasmissione di suoni particolari, come un soffio di vento, seguiti da voci. Secondo Bacci, con questo sistema sarebbe stato possibile contattare i defunti,voci desiderose di contattare i vivi principalmente per offrire consolazione.
Durante le sue ricerche, Marcello Bacci, però, non si occupò solo di metafonia: era solito, infatti, fare anche sedute di altro tipo, che potevano includere momenti di ipnosi (tipicamente della moglie).
Pare che alla morte anche Bacci abbia contattato i suoi amici tramite radio a valvole…
Metafonia: tre spiegazioni
Chi si avvicina alla metafonia con scetticismo utilizza solitamente tre spiegazioni razionali per contestare l’elemento paranormale. Vediamole!
- Apofenia e Pareidolia: ognuno sente esattamente ciò che desidera sentire.
L’apofenia è, infatti, la tendenza a dare significato a dati casuali, mentre con la pareidolia si interpretano suoni come se fossero emessi da voci che parlano la nostra lingua: chi si appassiona alla metafonia può finire per sentire né più né meno quello che si aspetta di sentire… autosuggestionandosi! - Manipolazione della strumentazione: anche questa effettuata a volte in modo autosuggestivo e inconsapevole. Chi utilizza radio d’epoca o riceventi può finire per manomettere le trasmissioni per ottenere esattamente il risultato sperato.
- Trasmissioni captate in modo improprio: comunicazioni fra navi, trasmissioni meteo, messaggi di servizio… se si utilizzano strumenti inadeguati si può finire per captare voci di altre persone impegnate in scambi radio!
Insomma, la metafonia ha i suoi sostenitori e i suoi detrattori: ognuno di loro ha prove e controprove… quindi che dire?
L’unico modo per farsi un’idea è cercare qualche registrazione e provare a farsi un’idea autonoma: chissà magari resterete impressionati!