Fra le leggende metropolitane che circondano il mondo della scienza, una delle più interessanti è sicuramente quella nata dallo scavo del Pozzo di Kola, il foro più profondo mai realizzato dall’uomo.
Posizionato nella regione di Murmansk (e più precisamente proprio nella penisola di Kola), questo pozzo venne scavato dai Russi come parte di un progetto più ampio, che includeva anche il Foro degli Urali (6 km) e il Foro di Yen-Yakhin (8,25 Km): l’obiettivo dell’impresa – puramente scientifico – era riuscire a studiare in modo più completo e accurato gli strati più profondi della Terra. La regione di Kola è situata su un basamento roccioso di almeno 3 miliardi di anni: la penisola, uno degli angoli più vecchi del pianeta, era quindi perfetta per questo tipo di ricerca!
La perforazione continuò con qualche stop temporaneo dal 1978 al 1992: il primo pezzo, esattamente 7 Km, venne scavato senza troppe difficoltà nei primi 4 anni, ma da lì in avanti cominciarono gli intoppi. Il team incontrò strati troppo duri, alcune trivelle si ruppero, fu necessario girare intorno degli ostacoli rocciosi, il pozzo cominciò a presentare alcune curve: nel 1983, il foro raggiunse i 12 Km, ma a seguito di ulteriori difficoltà, fu necessario abbandonare lo scavo principale e ricominciare da 7 Km.
Nel 1990, finalmente, il Pozzo di Kola raggiunse i 12.262 Km: l’ultima trivellà si ruppe e quello fu lo stop definitivo. L’impresa venne abbandonata, il sito chiuso nel 2008 e il pozzo sigillato con un grande coperchio a 12 viti.
Cosa scoprirono gli esperti?
Pozzo di Kola: le scoperte scientifiche
Il Pozzo di Kola permise di rivedere quasi interamente l’idea che gli esperti avevano della crosta terrestre: il foro aiutò a dimostrare la presenza della Discontinuità di Moho, uno strato che separa la crosta vera e propria dal mantello litosferico.
L’esperimento dimostrò – poi – che dopo i 4 Km di profondità, le temperature iniziano ad alzarsi drasticamente: a 12 Km si aggiravano intorno ai 220° C!
Ma queste non furono le uniche notizie a circolare…
Pozzo di Kola: le leggende
Dall’altra parte, infatti, un’impresa così particolare non poteva che scatenare una serie di leggende urbane e miti inquietanti.
Nel 1989, cominciò a circolare la voce che in Siberia, degli scienziati russi fossero stati costretti a interrompere uno scavo di 14,5 km, perché un microfono calato nel foro avrebbe registrato ben 17 secondi di suoni infernali… anzi, dei suoni dell’Inferno!
Potete ascoltarli qui.
Il microfono sarebbe poi stato distrutto dalla temperatura incredibile di 1000°C (una temperatura mai registrata in profondità… perché nessun macchinario potrebbe resistere a quel calore!)
Un piccolo problema: in Siberia non risultavano scavi e il più vicino era proprio quello di Kola.
Nel giro di poco – quindi – la leggenda si spostò proprio su questo sito.
Secondo alcuni, dal Pozzo di Kola sarebbe addirittura spuntato un demone alato che avrebbe urlato “Io ho vinto” prima di sparire…
Naturalmente, non esistono documentazioni certe di nessuna di queste teorie: non ci resta che considerarle semplici voci, magari alimentate da un po’ di superstizione.
Voi che ne pensate?