Speciale Ferragosto
Negli anni ’70, Circleville(Ohio) era la classica cittadina americana tranquilla e sconosciuta ai turisti: pochi abitanti – circa 13 mila – che ci conoscevano tutti fra loro e svolgevano le loro attività giornaliere senza grandi sconvolgimenti.
Questo almeno fino al 1976.
In quell’anno, infatti, in città cominciarono ad arrivare decine e decine di lettere, scritte con una grafia squadrata, senza firma e conservate in buste senza mittente: migliaia di missive con francobollo di Columbus o addirittura della stessa Circleville arrivarono proprio a chiunque, politici locali compresi.
Al loro interno minacce di vario genere, dati sensibili, rivelazioni e richieste: alcune lettere erano così personali e intime che molti destinatari si rifiutarono di renderle pubbliche, alimentando se possibile ancor di più il mistero dell’onnisciente scrittore della città.
La storia più incredibile riguarda la famiglia Gillispie.
Mary Gillispie, autista di school bus, fu fra le prime a ricevere numerose lettere contenenti messaggi piuttosto inquietanti: l’autore, infatti, la informò di conoscere molto bene la sua casa e di sapere nel dettaglio le dinamiche famigliari. Le disse, inoltre, di sapere che lei aveva da tempo una relazione clandestina con il sovrintendente scolastico.
In ogni lettera la incitava a confessare, minacciandola di rivelare alla città la sua tresca.
Mary, però, decise di non dare spazio alla cosa, nascondendo l’arrivo delle missive anche al marito Ron.
Fu proprio Ron, però, a ricevere una lettera personale, in cui il misterioso mittente lo metteva al corrente di tutta la faccenda. La coppia decise di comune accordo di non fare nulla (Mary, per altro, negava fortemente le accuse di infedeltà): dopo due settimane, però, Ron ricevette un’altra lettera, questa volta molto meno cordiale. Lo scrittore lo informava che se avessero continuato a mantenere il silenzio, avrebbe diffuso manifesti, volantini e cartelloni pubblicitari per smascherarli.
Fra il 1976 e il 1977 questi poster iniziarono a comparire in città, tanto che ormai tutti conoscevano le accuse rivolte a Mary, nonostante gli sforzi per mantenere il silenzio.
Il 19 agosto del 1977, Ron ricevette una telefonata, il cui contenuto non venne mai scoperto: i figli – testimoni – ricordano di averlo sentito agitarsi e di aver capito che il padre aveva riconosciuto la voce dall’altra parte della linea. Ron attaccò la cornetta e corse in auto, portando con sé una pistola: il suo viaggio però finì quasi subito, a causa di un brutto incidente che lo uccise sul colpo.
Qualcosa – però – non tornava: la sua pistola aveva sparato un colpo – mai più rintracciato – e nel suo corpo c’era una volta e mezzo il livello di alcool consentito dalla legge.
Tutti, però, sapevano che l’uomo non amava bere e all’uscita di casa era assolutamente sobrio, seppur alterato dalla conversazione telefonica.
Le indagini si arrestarono quasi subito e Mary credette che la morte di Ron avrebbe posto fine alla corrispondenza. Niente di più sbagliato.
Le lettere continuarono anche dopo la confessione della donna, che ammise definitivamente di aver avuto una relazione col sovrintendente, ma solo DOPO aver ricevuto le primissime lettere (una versione della storia che poco ha convinto negli anni).
Di più.
Oltre alle lettere, cominciarono a comparire cartelloni molto violenti, con minacce alla figlia della donna: il 7 febbraio del 1983, esausta dopo l’ennesimo manifesto, Mary fermò il bus durante uno dei suoi giri e andò a staccare un cartellone ingiurioso da una palo. Collegata lì vicino c’era anche una scatola e nella scatola una pistola: una vera e propria trappola che sarebbe scattata se la donna avesse cercato di sollevare il coperchio. Fortunatamente il marchingegno non funzionò e la donna poté consegnare alle forze dell’ordine tutte le prove.
Il numero di serie parzialmente limato riportava al cognato di Ron (il marito della sorella Karen): Paul, questo il suo nome, negò con forza ogni accusa, sostenendo che la pistola gli fosse stata rubata poco tempo prima. In assenza di una denuncia e dopo un test di grafia che gli investigatori giudicarono sufficientemente simile a quella dello scrittore di Circleville, Paul finì a processo, condannato complessivamente a 25 anni di carcere.
Nonostante tutto, le lettere non si fermarono e arrivarono persino in prigione.
In tanti, allora, cominciarono ad avere dubbi e a indagare da capo: Paul venne rilasciato dopo 10 anni di carcere e la lente si spostò su altri possibili colpevoli.
Negli anni ’90 sia la trasmissione Unsolved Mysteries che il giornalista Martin Yant si occuparono della storia delle lettere di Circleville, ricevendo a loro volta delle missive minacciose (che vennero anche trasmesse in tv).
Grazie alla nuova attenzione posta sul caso, si scoprì che 20 minuti prima che Mary scoprisse la scatola con la pistola, una sua collega che stava facendo lo stesso giro aveva notato una El Camino gialla parcheggiata proprio lì davanti e – poco lontano – un uomo ben piazzato con i capelli biondi e l’aria un po’ sospetta.
Questo tassello portò molti a sostenere almeno tre teorie:
- Lo scrittore di Circleville potrebbe essere il figlio del sovrintendente
- Lo scrittore potrebbe essere un collega di Mary
- Lo scrittore potrebbe essere Karen, sorella di Ron ed ed ex moglie di Paul, che avrebbe fatto tutto questo per incastrare il marito e recuperare casa e figli dopo il divorzio. La donna sapeva dove Paul tenesse la pistola e quell’uomo della El Camino poteva corrispondere al suo nuovo compagno.
Ma come è possibile che lo scrittore sia uno di loro?
In fondo, il misterioso mittente ha scritto proprio a tutti e questa non è che la vicenda più nota: possibile che uno di questi tre abbia conoscenze così approfondite anche sul resto della città?
Il mistero continua e le lettere di Circleville restano ancora oggi senza un autore.
Fonti:
Elisa True Crime – https://www.youtube.com/watch?v=EMCHyg5lUuo
Unsolved Mysteries Wiki – https://unsolvedmysteries.fandom.com/wiki/Circleville_Writer