Gli Arcani Maggiori, anche detti Trionfi, fanno parte di un classico mazzo di tarocchi.
Si tratta di ventuno carte a cui si aggiunge un Matto senza numero (che può essere considerato alternativamente lo 0 o il 22), che accompagnano altre 56 carte “classiche”, divise nei quattro semi tradizionali francesi oppure italiani (bastoni, denari, spade e coppe).
I Trionfi arrivarono in Europa intorno al XIII secolo, eredità – forse – dei contatti con i Mamelucchi egiziani: il loro ruolo era inizialmente quello di completare ed espandere i mazzi da gioco, permettendo di aggiungere un quinto seme, quello più forte. La presenza di questo “bonus” avrebbe consentito lo sviluppo di giochi di presa – tipo la briscola o la scopa – ancora più divertenti e complessi: le loro regole non sono arrivate fino a noi, ma il successo fu tale da portarne la diffusione in Italia settentrionale e poi in svariate parti d’Europa a partire già dal XV secolo.
Tanti mazzi – compreso per esempio quello dei Visconti Sforza – vennero, poi, usati come base per altre interpretazioni grafiche, come i tarocchi marsigliesi: questo mix fra semi e trionfi divenne a sua volta uno dei protagonisti della svolta esoterica intrapresa da questi mazzi.
Le prime interpretazioni “magiche” dei tarocchi risalgono, infatti, al XVII secolo, ma bastarono cent’anni a far circolare questo utilizzo in modo massiccio, supportato anche dalla pubblicazione di famosi manuali di approfondimento sul tema.
A partire da quel momento tutte le carte – Arcani Minori e Arcani Maggiori – iniziarono ad assumere significati particolari e divennero protagonisti di stese e letture personalizzate, indirizzate a comprendere i misteri della psiche e ad anticipare le sorprese del futuro.
Se i minori, però, rappresentano dei dettagli e degli approfondimenti, sono i Maggiori a racchiudere i significati più densi e importanti: è anche per questo che i loro nomi, i numeri e i disegni che li caratterizzano sono diventati iconici ed immediatamente riconoscibil
I primi dieci Arcani Maggiori
Vediamo i primi dieci Arcani Maggiori, accompagnati da una brevissima descrizione:
- Il Bagatto (o Mago, o Alchimista, o Giocoliere). Rappresentato inizialmente come un prestigiatore, è diventato nel corso degli anni un artigiano, dotato di tutti gli strumenti (nella sua raffigurazioni sono sempre compresi dettagli riconducibili ai quattro semi del mazzo e, quindi, ai quattro elementi). È legato all’idea di abilità e inganno e la sua comparsa in una stesa viene messa in relazione con l’intelligenza, la creatività e l’energia necessaria a cominciare qualcosa di nuovo.
- La Papessa (o Sacerdotessa). Rappresentata seduta su un trono e coperta da un mantello, simboleggia la conoscenza e la convivenza fra ciò che è materiale e ciò che è spirituale.
- L’Imperatrice. Giovane donna raffigurata quasi come una regina, è quasi sempre rappresentata seduta con aspetto sereno e rassicurante. Simbolicamente rappresenta l’abbondanza, la fertilità, la vita, la volontà, i momenti favorevoli.
- L’imperatore. Si tratta di un sovrano seduto sul suo trono, caratterizzato da un’aria consapevole e ferma e da un aspetto regale e deciso. Rappresenta il potere, l’autorità e la stabilità ed è una carta che influenza positivamente tutte le vicine.
- Il Papa. Seduto e circondato da elementi religiosi, rappresenta la lealtà, la comunità, i legami, ma anche l’equilibrio fra spirito e materia.
- Gli Amanti (o l’Amore). Pur con una iconografica varia, questa carta è una delle più famose e riconoscibili, poiché legata alla figura degli amanti. Rappresenta generalmente un bivio, una decisione da prendere per risolvere una situazione ancora sospesa: l’arcano suggerisce di seguire il proprio intuito.
- Il Carro. La carta mostra un re o un guerriero trasportato da una sorta di biga, trainata da cavalli oppure da sfingi bianche e nere: questo arcano, molto complesso, può simbolicamente rappresentare la vittoria e il successo, ma anche la determinazione o la vendetta. Il carro rimanda a qualcosa di stabile e potente e lo sguardo del protagonista sembra suggerire la capacità di superare anche ostacoli in apparenza insormontabili.
- La Giustizia (che prende il numero 11 nella versione Rider-Waite). La carta mostra una donna sicura e imparziale, seduta su uno scranno mentre solleva una bilancia: rappresenta l’armonia e l’equilibrio, raggiungibili solo dagli uomini giusti, che hanno imparato a dare il valore corretto alle cose.
- L’Eremita. Un vecchio con la barba bianca che si sorregge con un lungo bastone mentre va per la sua via solitario: rappresenta la saggezza derivante dall’aver già fatto alcune esperienze, l’osservazione, la ricerca e la comprensione. Può indicare, quindi, un saggio, un filosofo, uno studioso.
- La Ruota della Fortuna (anche chiamata Ruota o Fortuna singolarmente). Come facile intuire dal nome, rappresenta il fato, il destino, l’incertezza e i cambiamenti della sorte: tutto si evolve in un cerchio che non si interrompe mai.
Nel prossimo post vedremo i restanti Arcani Maggiori e scopriremo anche alcune curiosità delle interpretazioni “a coppie”.
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