Quello della Carroll A. Deering è uno dei misteri nautici irrisolti più famosi al mondo, capace ancora oggi di sollevare dubbi e domande, dividendo gli appassionati di questa storia fra realisti e sognatori.
La leggenda inizia il 31 gennaio del 1921, quando la Carroll A. Deering – un veliero a 5 alberi utilizzato per trasporti commerciali – viene avvistata a largo di Cape Hatteras (North Carolina), incagliata nelle Diamond Shoals.
Il mare tempestoso isola la nave per quattro giorni, permettendo agli abitanti della costa di avvicinarsi solo il 4 febbraio: a bordo non trovano nessuno, soltanto una coppia di gatti.
In cucina c’è un pasto pronto per tutto l’equipaggio, dalle stive il carico è sparito, ma non c’è traccia del capitano, del primo ufficiale o dei marinai.
Non ci sono indizi, non ci sono nemmeno documenti che possano chiarire gli avvenimenti dei giorni precedenti al presunto naufragio.
La nave, che in quella posizione può diventare un pericolo per gli altri velieri in transito, viene fatta saltare e la storia sembra chiudersi così.
L’11 aprile, però, sulla spiaggia viene trovata una bottiglia di vetro e – al suo interno – un messaggio inquietante: “Deering captured by oil burning boat something like chaser. Taking off everything handcuffing crew. Crew hiding all over ship no chance to make escape. Finder please notify headquarters Deering”.
La Carroll A. Deering sarebbe stata, quindi, presa in ostaggio da dei predatori, l’equipaggio sarebbe stato messo in catene, il carico rubato: l’autore del biglietto – perizie calligrafiche diranno che si tratta di uno dei marinai, un certo Bates – voleva avvisare la compagnia del sabotaggio, salvando i compagni.
Qualcosa, forse, era andato storto nel frattempo.
Ma quali sono le radici di questa leggenda?
La Deering era partita il 22 agosto del 1920 da Norfolk, con un carico di carbone destinato a Rio: il capitano era un certo William H. Merritt, il primo ufficiale suo figlio Sewall. I due – però – avevano lasciato l’incarico pochi giorni dopo la partenza, passando la direzione al veterano W.B. Wormell (all’epoca 66enne) e al primo Charles B. McLean.
A quanto risulta da testimonianze e documenti, il veliero era arrivato sano e salvo a Rio, ripartendo il 2 febbraio: in quel frangente, però, il Capitano era stato visto lamentarsi del suo equipaggio (avrebbe detto di fidarsi solo del marinaio Bates), mentre il primo ufficiale si era scagliato contro Wormell poco dopo, durante i rifornimenti alle Barbados, minacciandolo apertamente.
A fine gennaio, la nave era stata vista l’ultima volta vicino al Faro di Lookout: in quella occasione pare che un marinaio senza nome dai capelli rossi avesse cercato di avvisare la compagnia che la Deering viaggiava senza ancora.
Due giorni dopo, il veliero era stato ritrovato nelle condizioni che abbiamo visto.
Quali sono, allora, le teorie?
– La Carroll A. Deering sarebbe passata attraverso un uragano, perdendo carico ed equipaggio. La nave – però – non aveva percorso una rotta a rischio e, soprattutto, non mostrava segni di una evacuazione precipitosa, semmai di una uscita volontaria, calma e ordinata.
– Il veliero sarebbe stat0 vittima di contrabbandieri… ma allora perché lasciarla andare alla deriva? Un’imbarcazione di quel tipo poteva rappresentare una ricchezza enorme per eventuali ladri.
– La Deering sarebbe stata vittima di pirati, che avrebbero preso il carico ed eliminato i testimoni. Una possibilità più che concreta, anche se mancano testimonianze che possano avvalorare questa teoria.
– L’equipaggio si sarebbe ammutinato, togliendo di mezzo il capitano e abbandonando la nave. Anche questa teoria è fra le più gettonate, anche se non si spiega come abbiano potuto così tanti uomini passare inosservati.
– Infine, la Carroll A. Deering avrebbe attraversato il Triangolo delle Bermuda lungo il suo viaggio: i più avventurosi sostengono che tutti gli occupanti sarebbero stati vittima di un qualcosa di paranormale, come una sparizione di gruppo.
L’assenza di prove rende questo caso decisamente interessante e lo elegge a mistero irrisolto vero e proprio: voi cosa ne pensate?