Il Next Gen ATP Finals di Milano del 7 – 11 novembre 2017 ospiterà una serie di modifiche sul regolamento, annunciate negli scorsi giorni dal CEO di ATP Chris Kermode: si preannuncia, quindi, l’arrivo di una vera rivoluzione per il mondo del tennis, che promette di dividere giocatori, spettatori, appassionati.
Le modifiche non sono poche e riguardano principalmente “i tempi”:
– Il set si deciderà al meglio dei 4 game, con un eventuale tie-break sul 3 pari;
– Le partite finiranno al meglio dei 5 set, senza vantaggi sul 40 pari. Sarà il giocatore in ricezione a decidere da che parte del campo rispondere;
– Il riscaldamento ci sarà, ma più breve: la partita inizierà esattamente 5 minuti dopo la discesa dei giocatori e delle giocatrici in campo;
– Verrà introdotto il “No Let”, cioè l’assenza di punteggio dubbio da rigiocare: questa regola varrà, in particolare, per i servizi dal fondo che toccano la rete;
– Verrà introdotto anche lo Shock Clock per stabilire tempi certi fra gioco e pause (ad esempio, i 25 secondi fra un punto e l’altro);
– Si potrà richiedere un solo time out medico a partita;
– Come per il circuito WTA femminile, anche l’ATP prevederà il coaching in campo;
– Si permetterà anche il Free Movement del pubblico, che potrà spostarsi anche durante il gioco. Questa regola non vale per le prime due file a ridosso delle linee di fondo campo.
Le nuove regole verranno sperimentate senza obbligo di introduzione: a decidere per la rivoluzione definitiva saranno, insieme, giocatori, sponsor, organizzatori, pubblico e media.
In generale, si può notare come le partite siano state velocizzate e “svecchiate”: i game da giocare per vincere saranno sempre 12, ma i tempi verranno stretti e le norme assottigliate.
Un bel cambiamento, se si considera che il tennis ha sempre fatto della sua vicinanza alla tradizione un punto di forza!
Naturalmente, i primi commenti non si sono fatti attendere: il free movement non convince tutti, così come l’abolizione del net. Anche il coaching in campo desta preoccupazioni: alcuni preferirebbero vedere come i giocatori se la cavano da soli nei momenti difficili di una partita!
Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa rivoluzione del tennis?